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Vino in Australia: un sorso di felicità

LE VIE DEL VINO IN AUSTRALIA

Turismo del vino in Australia: un modo per scoprire la cultura e la storia del paese

In una terra misteriosa e sconfinata, l’Australia, considerata il sesto paese al mondo per estensione, vogliamo esplorare un mondo affascinante e calarci in un percorso giovane ma certamente ricco di spunti e di curiosità: immaginiamo di tracciare la via del vino e di costruire un percorso enogastronomico da non perdere!

Un territorio immenso, al punto da essere spesso confuso per un continente, facente parte dell’Oceania e collocato nell’emisfero australe caratterizzato morfologicamente da molteplici parti: dal Mainland, la parte continentale che rappresenta l’isola principale, dalla Tasmania e molteplici isole minori denominate Terre remote, tra le quali annoveriamo l’Isola di Natale, le Isole Cocos e Keeling, l’Isola di Macquaire, l’Isola di Norfolk, l’Isola di Lord Howe e l’Isola Heard.

Un pò di storia del vino australiano

Nonostante la terra sia stata occupata circa 60.000 anni fa dagli aborigeni australiani provenienti dal sud est asiatico, seguiti circa 4.000 anni fa dalla popolazione dei Torres Strait Islander, essa è stata visitata dagli europei in tempi relativamente recenti, nel XVII secolo circa, nonostante i greci e i romani avessero sempre immaginato l’esistenza di un territorio da esplorare collocato al di sotto dell’Europa.

Altrettanto relativamente giovane è l’ingresso della vite in territorio australiano e la conseguente scoperta della viticultura come attività di prestigio e altamente prosperosa in questa terra così climaticamente favorevole: non si ha notizia di specie di viti autoctone, ma è noto che all’inizio del 1800, probabilmente portata dal Sud Africa fa il suo ingresso la vite nel Galles del Sud e rapidamente le coltivazioni si diffondono su tutto il territorio, interessando la Tasmania, l’Australia Occidentale, quella Meridionale e la Victoria.

Agli inizi del 1900 la produzione enologica ha cominciato ad espandersi all’Australia Meridionale, specializzata nella produzione di vini fortificati esportati prevalentemente in Inghilterra. Intorno alla metà del 1900 i produttori hanno cominciato a sperimentare i vini secchi, ampliando così la gamma delle specialità vinicole che, in poco più di trenta anni, hanno raggiunto le più alte vette del mondo nel settore enologico.

Oggi possiamo asserire che l’Australia è annoverata tra i più importanti produttori di vino sia per qualità che per quantità: vanta distese di oltre 130.000 ettari di vigneti che rendono una produzione di circa 13 milioni di ettolitri di vino di pregevole qualità. Tali numeri lo piazzano all’ottavo posto della classifica mondiale dei produttori di vino.

Il Paese vanta anche alcuni dei più antichi vitigni produttivi (non innestati) del mondo. Alcuni sono stati piantati già nel 1840 e ci sono numerosi appezzamenti centenari, ancora oggi coltivati dai discendenti delle famiglie fondatrici, talvolta immigrate da regioni europee, contribuendo così ulteriormente alla diversificazione del vino australiano.

Una tale cospicua produzione di vino però non trova ampio spazio per il consumo nel suo territorio: è noto di fatti che l’Australia produce più di quanto consumi (soli 20 litri pro capite all’anno), privilegiando l’export verso il mercato degli Stati Uniti d’America prevalentemente, con numeri che assimilano l’Australia a paesi storicamente produttori ed esportatori di vini di qualità, come l’Italia e la Francia.

Vediamo nel dettaglio le ragioni di un tale successo e soprattutto come fare per poter immergersi in una esperienza strabiliante di colori, odori e sapori in una terra tra le più affascinanti dell’immaginario.

Produzione di vino in Australia: le ragioni del successo

Produzione di vino in Australia: le ragioni del successo

Il territorio australiano per le sue vaste dimensioni e l’enorme varietà di condizioni climatiche e geografiche di cui gode è, a ragione, uno dei Paesi vinicoli più versatili e vivaci al mondo.

Ciascuno dei sei stati che costituisce l’Australia, vanta una notevole produzione di vino caratterizzata da molteplici varianti che hanno consentito di definire un sistema completo di denominazioni con oltre 60 regioni vinicole designate e vino prodotto in ogni stato. La metà della produzione vinicola del Paese avviene nel sud – est dove il clima fresco rende le migliori condizioni produttive.

Di fatto, una tale cospicua produzione è determinata sia dalla varietà dei mesoclimi, sia dalle differenti composizioni del suolo. La latitudine meridionale determina un clima mediterraneo caratterizzato da estati calde e secche ed inverni freschi ed umidi. L’altitudine e la vicinanza agli oceani sono altri due elementi chiave nella caratterizzazione climatica che influiscono sulla produzione vinicola.

C’è da aggiungere inoltre che la composizione del terreno varia da territorio a territorio: di particolare rilievo la terra rosso – bruna del Riverina che gode di una particolare fertilità e la rinomata terra rossa argillosa della regione di Coonawarra, posta nella zona sud – ovest del South Australia, caratterizzato da un’alta densità di minerali di ferro da cui deriva proprio la colorazione rossa. Questa zona è collocata su un deposito calcareo che consente un drenaggio del terreno estremamente favorevole alla viticoltura, al punto di rendere i vini di questo territorio molto pregiati: qui si produce un Cabernet Sauvignon particolarmente aromatico.

Terreni così ricchi e preziosi ricordano quello de La Mancha in Spagna e della regione italiana del Carso.

Barossa Valley ed Eden Valley del South Australia sono tra luoghi del vino più rinomati e gradevoli da vivere: paesaggi e scenari suggestivi, caratterizzati da molte calde giornate di sole seguite da fresche serate estive, condizioni ideali per godersi una piacevole vacanza e gustarsi un buon calice di vino.

In Australia Occidentale la produzione di vino cala notevolmente e rappresenta solo il 2% circa della produzione nazionale. Sebbene in quantità minori, si tratta di una struttura di vino totalmente diversa da quella prodotta nel resto del Paese, al punto di proiettare le migliori aziende vinicole di quest’area sui mercati di esportazione internazionali.

Nella regione di Margaret River si produce circa il 20% del vino pregiato del paese con i tagli rossi bordolesi che sono una vera eccellenza.

Se vogliamo limitarci all’ultimo quinquennio e cominciamo ad analizzare la produzione a partire dal 2020, l’Australia ha prodotto 10,6 milioni di ettolitri di vino, da varietà di uve rosse e bianche: una tendenza destinata a crescere di anno in anno, visto l’enorme potenziale di questo settore. Il vino in Australia più ricercato è il Penfolds Grange Bin 95, uno Shiraz, spesso con un piccolo tocco di Cabernet Sauvignon: sono vini principalmente caratterizzati da un gusto fruttato.

Osservando i numeri del 2021, in Australia c’erano poco più di 146.000 ettari (360.000 acri) di vigneti. Il 39% di questi era coltivato a Shiraz, il 24% a Cabernet Sauvignon e il 21% a Chardonnay. Il Merlot copriva l’8% e il Sauvignon Blanc il 6%.

Riassumendo brevemente, nella Barossa Valley, nell’Australia meridionale, si produce uno Shiraz ineguagliabile, la Eden Valley, ad altitudini più elevate, è la patria di molti dei migliori Riesling australiani; nella Clare Valley annoveriamo rossi grintosi ed eleganti Riesling e Chardonnay, mentre a 240 chilometri a sud della terraferma, la Tasmania è nota soprattutto per il Pinot Nero e gli spumanti.

Il Paese gioca certamente un ruolo fondamentale nella globalizzazione del vino per la sua grande capacità di esportare molti dei suoi marchi a livello internazionale e di saperli ben presentare e rappresentare con l’ausilio dei suoi professionisti del vino altamente qualificati, che hanno diffuso la loro esperienza e sapienza in molti Paesi del mondo.

Un ulteriore elemento che rende competitivi i vini australiani nello scenario mondiale è dato dall’ottimo rapporto qualità – prezzo: una attività relativamente giovane del Paese che ha potuto beneficiare del know how dei Paesi produttori mondiali ma anche delle moderne, avanzate tecnologie e pratiche enologiche ormai all’avanguardia, che hanno certamente snellito e velocizzato i processi produttivi senza rinunciare alla elevata qualità del prodotto.

Tutto questo supportato dalla assenza di leggi vinicole restrittive sul territorio, il che ha consentito all’industria di operare liberamente e di sperimentare varietà di uve, stili di vino e metodologie di vinificazione varie fino a raggiungere i risultati attesi.

Si è così sviluppata e costantemente evoluta una industria professionale dedicata al settore, basata sulla ricerca e sullo sviluppo, soprattutto nello Stato dell’Australia Meridionale, attingendo e spesso beneficiando dei progressi tecnologici nella viticoltura compiuti da varie organizzazioni, la più prolifica delle quali è l’Australian Wine Research Institute (AWRI), fondata nel 1955.

Esperienze enogastronomiche in Australia

McLaren Vale

Con un parterre così poliedrico e intrigante, giunti in questi luoghi da favola non ci si può esimere da una immersione sensoriale capace di soddisfare la vista con gli scenari paesaggistici che ci offre e di appagare l’olfatto ed il gusto con la vasta gamma di prodotti enogastronomici tipici dei luoghi che andiamo a mano a mano a scoprire e conoscere.

Non esiste luogo al mondo in cui un buon calice di vino non si abbina sempre e perfettamente ad una pietanza raffinata e di gran gusto.

Alcuni degli chef più premiati al mondo si dilettano a Margaret River, città della regione del South West nell’Australia occidentale, nota per il turismo e per la produzione vinicola d’eccellenza.

Hunter Valley, NSW

Cuore dell’enologia australiana, la valle del Cacciatore annovera un numero di cantine superiore a qualsiasi altro paese, tale da consentirgli di essere sede ogni anno del Festival del vino, occasione che riunisce ristoratori, coltivatori e produttori gastronomici riuniti per offrire ai visitatori i migliori e più succulenti prodotti locali. Da non perdere l’esperienza!

Yarra Valley, VIC

Poco distante da Melbourne troviamo La Yarra Valley, terra di produzione di un ottimo Chardonnay e sede di numerosi locali e ristoranti che propongono una cucina dal carattere rustico di portata mondiale. Si consigliano esperienze enogastronomiche presso le aziende vinicole locali e passeggiate curiosando per le bancarelle dei numerosi mercati della regione.

Penisola di Mornington, VIC

Con la penisola di Mornington siamo immersi in uno scenario mozzafiato di rara suggestione: sorgenti termali naturali si aprono lungo la costa dominata dai colori della terra vulcanica rossa, creando paesaggi mai visti prima, lungo i quali si insinuano opere d’arte e murales: la mano dell’uomo genera un artificio che si sposa con la natura in maniera quasi spontanea. Qui si snodano cantine e distillerie.

Da non perdere la grandiosa cantina di Pt Leo Estate, inaugurata nel 2017 e costata ben 50 milioni di dollari: un ristorante ed un progetto artistico allo stesso tempo che merita di essere conosciuto ed apprezzato, dove potersi perdere in insolite degustazioni che fanno bene al palato.

Assolutamente da non perdere, a fine percorso, la degustazione del gin premium “Angry Ant”, prodotto con vere formiche di ghiaia esclusivamente dalla Bass and Flinders Distillery.

Valle di Barossa, SA

La Valle di Barossa si conferma un luogo affascinante e dalla straordinaria bellezza da conoscere, esplorare ed apprezzare in qualsiasi periodo dell’anno. Qui si possono apprezzare i rossi corposi della Barossa, vini tra le eccellenze che non hanno bisogno di recensioni. Da non perdere qui, nell’Australia Meridionale, il Barossa Vintage Festival, manifestazione enogastronomica della durata di cinque giorni, adatta anche alle famiglie, che ospita oltre 90 eventi tra concerti, sfilate e tour in bicicletta che celebrano la cultura dinamica della regione vinicola più famosa d’Australia.

McLaren Vale, SA

Diretta antagonista della Barossa Valley nella produzione dello Shiraz più eccellente: il braccio di ferro è costante perché i produttori della McLaren Vale le stanno alle calcagna per conquistare il primato in termini di qualità. Anche qui il Sea & Vines Festival, attira visitatori e appassionati da tutte le parti del mondo per calarsi in una esperienza enogastronomica unica e degustare i preziosi calici delle magnifiche cantine di McLaren. Da non perdere assolutamente il Willunga Farmers Market, dove ogni sabato i produttori locali propongono ai visitatori formaggi, chutney e cioccolatini, prodotti tipici ed eccellenze locali.

Margaret River, WA

Se vogliamo vivere un’esperienza totalmente immersa nello sport, non possiamo perdere Margaret River ed incontrare alcuni dei migliori surfisti d’Australia e del mondo. Ma subito dopo occorre rifocillarsi in uno dei tanti punti di ristoro che rendono Margret River una delle scene enogastronomiche più rinomate del Paese. Qui si annoverano circa 187 aziende vinicole che si contendono l’attenzione ed il primato e dove, accanto a vini d’eccellenza, è possibile gustare cibo altrettanto eccellente prodotto da panetterie artigianali, produttori di formaggio e ristoranti raffinati sparsi sul territorio.

E per perdersi in una esperienza sensoriale indescrivibile, bisogna lasciarsi totalmente trasportare e programmare il viaggio con il Margaret River Gourmet Escape, un vero e proprio galà gastronomico che impegna alcuni dei migliori chef del mondo nella preparazione di prelibatezze da poter gustare in insoliti banchetti lungo la sabbia.

Mackay, QLD

La città tropicale di Mackay, nel Queensland settentrionale ci proietta in una esperienza prevalentemente bucolica ed immersiva nella natura: siamo in un polo agricolo dedicato prevalentemente alle coltivazioni di banane, canna da zucchero e pesca. Tutto questo, senza trascurare gli aspetti enogastronomici ed i percorsi della scena culinaria della città che organizza l’annuale Festival Food & Wine, che si tiene a Queens Park.

Il festival accoglie migliaia di visitatori che giungono qui da ogni parte del Paese e del mondo per riunirsi e degustare i sapori e le prelibatezze dei migliori ristoranti e agricoltori della città, sullo sfondo della musica dal vivo che è possibile ascoltare ed apprezzare nei numerosi locali disseminati sul territorio.  

Qui si stagliano dei veri e propri sentieri enogastronomici, dove i fornitori e produttori del posto sono sempre aperti e disponibili a condividere i loro vini e le loro birre artigianali, i loro formaggi, il loro cioccolato, il loro pesce affumicato o la loro frutta e verdura biologica e, con la loro cordialità ed accoglienza, sono sempre pronti a svelare i segreti della bontà di questi prodotti così speciali.

Completa lo scenario la suggestione e la rara preziosità delle splendide spiagge di sabbia bianca rese uniche dalla presenza di canguri del Cape Hillsborough National Park e delle antiche foreste pluviali di Finch Hatton Gorge.

Non è insolito qui imbattersi in immigrati in Australia di estrazione italiana, francese e tedesca (persone provenienti da oltre 160 Paesi) che, portando con sè i cibi e le tradizioni culinarie oltre che l’amore e la produzione dei grandi vini dai propri paesi d’origine. Così possono offrire esperienze enogastronomiche ancora più variegate e diversificate con le proprie deliziose specialità, tradizioni alimentari e prelibatezze.

Bush Tucker

Una insolita esperienza enogastronomiche che ci porta indietro nel tempo è data dal Bush Tucker: si tratta della antica tradizione degli aborigeni di mangiare cibi freschi e risale a oltre 40.000 anni fa. Il Bush Tucker, come viene chiamato, consiste in un mix di pesce, carne di selvaggina, crostacei, frutta, noci e bacche, conditi con erbe e spezie australiane uniche che insieme riescono a realizzare un piatto davvero unico nel suo genere.

Una esperienza sensoriale completa che porta non soltanto ad assaggiare il cibo che ha sostenuto gli aborigeni in Australia per migliaia di anni, ma anche a sperimentare il sistema di vita e gli antichi, ma tutto sommato ancora attuali, metodi di approvvigionamento degli alimenti: scavare per i granchi di fango, pescare il barramundi, raccogliere le bacche e altro ancora.

In questa maniera, questa insolita esperienza può portare a degustare cibi inimmaginabili alla fantasia: dalla bistecca gigante perfettamente cotta e fresca, a prodotti della cucina asiatica-fusion moderna impilata in un elegante stile nouveau, ad un insolito granchio di fango al peperoncino, magari pescato personalmente o di una salsiccia di coccodrillo con salsa di semi di bargiglio. Insomma, in questo posto è davvero possibile degustare prodotti mai pensati prima!

Non mancano corsi di cucina nei mercati e ritiri gastronomici dove poter imparare a realizzare con le proprie mani le prelibatezze dei luoghi, comprese le “specialità” degli aborigeni con l’aiuto dei migliori chef!

A conclusione di un intrigante e insolito percorso enogastronomico, nelle città australiane, nei villaggi più piccoli e nei centri turistici, non manca la passione per il caffè o per il cappuccino, ma anche per un espresso o un latte. Da non perdere le specialità di caffè che utilizzano i chicchi coltivati o tostati in Australia per preparare un favoloso caffè oppure il tipico caffè, il flat white.

Sarà possibile fare esperienze culinarie insolite ed esperienze culinarie nuove, magari attraverso semplici spuntini, come una torta gourmet da asporto da mangiare nel parco con i lavoratori della città all’ora di pranzo o durante una cena raffinata, dove poter eventualmente gustare un menù degustazione da 16 portate, con vini abbinati provenienti dalle regioni vinicole australiane: insomma una terra tutta da scoprire, ma con un atteggiamento di totale apertura ad ogni esperienza.

Preparando la partenza: il visto turistico per l’Australia

Dopo aver pregustato bellezze e sapori di questa terra meravigliosa,  non ci resta che programmare la nostra esperienza per viverci una emozione unica ed indimenticabile!

Di fondamentale importanza prestare attenzione a piccoli adempimenti burocratici che renderanno la nostra partenza più semplice e snella: per entrare in Australia occorre necessariamente munirsi di permesso di soggiorno turistico, l’eVisitor. Si tratta di un’autorizzazione di viaggio elettronica, collegata direttamente al passaporto, che consente l’ingresso e la permanenza in Australia per ragioni di turismo o affari, per una durata massima di tre mesi. Un visto per Australia ha una validità massima di 12 mesi ed è possibile utilizzarlo per ingressi multipli fino alla scadenza.

In Italia esiste una procedura semplificata attraverso il nostro sito che prevede la compilazione di un semplice modulo online ed il pagamento di una piccola tassa di elaborazione.

Rispondendo alle informazioni richieste, l’eVisitor viene rapidamente rilasciato nel giro di poche ore.

Consigliamo comunque di adoperarsi in tempo utile rispetto alla partenza, per poter risolvere eventuali imprevisti o ritardi di qualsiasi natura.

Si precisa che l’eVisitor non è valido per lavorare in Australia: nel caso occorre chiedere un visto di lavoro specifico, seguendo procedure diverse.

Con l’eVistor invece si potrà godere un soggiorno entusiasmante ed esasiante, senza alcuna preoccupazione.

 Per qualsiasi ulteriore informazione e chiarimento, non esitare a chiedere approfondimenti!

Buona vacanza in Australia !!!!