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Itinerario Australia East Coast in 2 settimane: da Sydney alla Grande Barriera Corallina

Itinerario di 2 settimane sulla East Coast australiana: Sydney, Byron Bay, Whitsunday e Grande Barriera Corallina

Ultimo aggiornamento: dicembre 2025

In breve
  • A chi è utile: a chi visita l’Australia per la prima volta e vuole un itinerario di 2 settimane sulla East Coast, da Sydney fino alla Grande Barriera Corallina, con mare, città e natura.
  • Cosa trovi: un percorso giorno per giorno tra Sydney, Pacific Coast, Byron Bay, Gold Coast, Brisbane, Whitsunday Islands e Cairns/Barriera Corallina, con consigli pratici su tempi, spostamenti e periodo migliore.
  • Stile di viaggio: ritmo medio, adatto a chi vuole vedere molto senza correre troppo, combinando auto a noleggio (tra Sydney e Brisbane) e voli interni per le distanze più lunghe.
  • Prima di partire: promemoria su visto eVisitor 651, assicurazione sanitaria viaggio e regole per i farmaci in Australia, con link alle guide di approfondimento.
  • Collegamenti utili: da questo itinerario puoi raggiungere altre guide su turismo in Australia, visti turistici e informazioni sui principali visti per l’Australia.

Per chi è adatto questo itinerario di 2 settimane

Questo itinerario lungo la East Coast australiana è pensato soprattutto per chi:

  • visita l’Australia per la prima volta e vuole un assaggio equilibrato di città, mare e natura;
  • vuole concentrarsi su Sydney, la costa del New South Wales, il Queensland costiero e la Grande Barriera Corallina, senza entrare nell’Outback o in altre regioni lontane;
  • non vuole passare tutto il tempo in auto: combina tratti in macchina tra Sydney e Brisbane con voli interni verso Whitsunday Islands e Cairns;
  • ha un budget medio (non è un viaggio low cost estremo, ma si possono fare scelte flessibili su alloggi e attività).

Naturalmente, puoi adattare le tappe in base ai tuoi interessi: chi ama il surf e l’atmosfera bohemien potrebbe fermarsi più a lungo a Byron Bay; chi preferisce barca e snorkeling potrebbe dedicare più giorni a Whitsundays o alla barriera corallina. Per scoprire altre meraviglie simili alle Whitsunday Islands è possibile consultare la guida delle isole australiane più belle e poco conosciute.

Prima di partire: visto, assicurazione e salute

 Prima di pensare a spiagge e tramonti, è importante mettere in ordine alcuni aspetti pratici: visto, assicurazione sanitaria e farmaci. Sono temi che possono sembrare secondari rispetto alla parte “da sogno” del viaggio, ma che diventano fondamentali in caso di imprevisti.

Visto turistico per l’Australia (eVisitor 651)

Per viaggi di turismo di breve durata, i cittadini italiani e molti altri cittadini europei idonei utilizzano di solito il visto eVisitor (subclass 651), un visto elettronico che permette soggiorni brevi per turismo e alcuni viaggi d’affari.

Per una panoramica generale sui visti turistici ti consigliamo di partire da:

Se hai un passaporto italiano e vuoi richiedere l’eVisitor 651 con supporto in italiano, puoi usare il nostro servizio privato con modulo guidato:

Attenzione: la decisione sul visto spetta sempre e solo al Department of Home Affairs del Governo australiano. Le regole sui visti possono cambiare: verifica sempre le informazioni ufficiali sui siti governativi prima di prenotare un viaggio non rimborsabile.

Assicurazione sanitaria viaggio per l’Australia

In Australia le spese mediche possono essere molto elevate e i cittadini italiani non hanno diritto all’assistenza sanitaria pubblica come in Italia. È quindi prudente viaggiare con una polizza di assicurazione sanitaria viaggio che copra emergenze, ricoveri e rimpatrio.

Per approfondire il tema e valutare cosa considerare nella scelta, puoi leggere la guida dedicata:

Farmaci e salute in viaggio

Se assumi farmaci in modo continuativo o vuoi portare medicinali di uso comune, ricorda che esistono regole precise su quantità, prescrizioni e prodotti consentiti. È importante verificare prima della partenza cosa puoi mettere in valigia.

Mappa generale dell’itinerario East Coast in 2 settimane

Mappa generale dell’itinerario East Coast in 2 settimane

Questo itinerario copre in circa 14 giorni il tratto che va da Sydney alla Grande Barriera Corallina, passando per la costa del New South Wales e del Queensland. Non è “tutta” la East Coast, ma una selezione ragionata di tappe fattibili in due settimane.

In sintesi, l’itinerario si sviluppa così:

  • Giorni 1-3: Sydney
  • Giorni 4-5: Pacific Coast da Sydney a Byron Bay (Port Stephens, Port Macquarie, Coffs Harbour)
  • Giorni 6-7: Byron Bay
  • Giorni 8-9: Gold Coast e Brisbane
  • Giorni 10-11: Whitsunday Islands (base Airlie Beach o barca)
  • Giorni 12-13: Cairns e Grande Barriera Corallina
  • Giorno 14: rientro e volo internazionale

Puoi usare questo schema come base e spostare una notte da una tappa all’altra in base a quello che ti interessa di più: città, surf, relax in spiaggia o barriera corallina.

Itinerario giorno per giorno: da Sydney alla Grande Barriera Corallina

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Giorni 1–3: Sydney, dove l’Australia ti abbraccia per la prima volta

L’aereo atterra all’alba e Sydney ti accoglie con quella luce particolare che sa di inizi. Il taxi attraversa le strade ancora semi-deserte e poi, improvvisamente, eccola: l’Opera House che emerge dal porto come una scultura di vela e sogni. È impossibile non emozionarsi, anche se l’hai vista mille volte in fotografia: Sydney ti rende protagonista di una cartolina che credevi irraggiungibile.

I primi tre giorni scivolano via in un’alternanza perfetta tra urbano e naturale. La mattina si cammina lungo il Circular Quay, dove i traghetti vanno e vengono portando pendolari e turisti verso ogni angolo della baia. L’Harbour Bridge si staglia imponente contro il cielo azzurro e, per i più coraggiosi, c’è la possibilità di scalarlo all’alba: 1.332 gradini che regalano una vista mozzafiato sulla città che si sveglia. Il vento tra i capelli, le mani aggrappate alle ringhiere metalliche, il battito accelerato che non è solo fatica fisica ma pura adrenalina.

The Rocks, il quartiere storico dove tutto è iniziato nel 1788, racconta storie di galeotti e marinai tra viottoli acciottolati e pub centenari. Il sabato e la domenica i mercati esplodono di artigianato locale, street food e artisti di strada. È qui che si capisce quanto Sydney sia cambiata: da colonia penale a capitale culturale del Pacifico, senza perdere quella ruvidezza che la rende autentica.

Arrivare a Bondi Beach al tramonto, quando i surfisti cavalcano le ultime onde e gli avventori del Bondi Icebergs Club sorseggiano cocktail affacciati sulla piscina oceanica, è come entrare in una dimensione parallela dove il tempo rallenta. La passeggiata costiera Bondi to Coogee Coastal Walk, sei chilometri di scogliere a picco sul mare, calette nascoste e punti panoramici, riassume alla perfezione il rapporto viscerale degli australiani con l’oceano.

La sera, Sydney si trasforma. Newtown, il quartiere alternativo, offre cucina da ogni angolo del mondo. I bar nascosti di Surry Hills servono cocktail creativi in ambienti che sembrano salotti di casa, mentre Darling Harbour si accende di luci al neon riflesse nell’acqua nera del porto. Sydney è generosa: ti regala tantissimo in tre giorni, ma ti lascia con la voglia di restare più a lungo.

Nel primo pomeriggio puoi dedicarti a un percorso storico a Sydney tra Circular Quay, The Rocks e Macquarie Street, ideale per prendere confidenza con la città e con la sua storia.

dune di sabbia di Stockton Beach

Giorni 4–5: la Pacific Coast, quando la strada diventa destinazione

Lasciare Sydney richiede un piccolo strappo emotivo, ma la Pacific Highway verso nord ripaga subito con panorami che fanno dimenticare qualsiasi rimpianto. L’auto a noleggio diventa casa mobile per i prossimi giorni: bagagli nel bagagliaio, playlist oceaniche e quella sensazione di libertà che solo un road trip sa dare.

La prima tappa è Port Stephens, circa due ore a nord. Qui le dune di sabbia di Stockton Beach si estendono per oltre 30 chilometri creando un deserto dorato che incontra l’oceano. Si può fare sandboarding sulle dune più alte o, per i più avventurosi, partecipare a un tour in 4×4 che sembra un rollercoaster sulla sabbia. Ma il vero spettacolo sono i delfini: Port Stephens ospita una colonia stabile che spesso nuota accanto alle barche durante le escursioni mattutine.

Proseguendo verso nord, la costa si fa sempre più selvaggia. Port Macquarie offre spiagge quasi deserte e il Koala Hospital, un centro di riabilitazione dove questi marsupiali iconici vengono curati prima di essere rilasciati. Vederli appesi agli eucalipti, muoversi con quella lentezza quasi meditativa, ricorda quanto sia speciale la fauna australiana.

Coffs Harbour è la tappa perfetta per spezzare il viaggio: cittadina di mare con il famoso Big Banana, simbolo kitsch amato della cultura pop australiana, spiagge protette per il surf e ristoranti dove il pesce viene pescato la mattina e servito la sera. Qui il ritmo rallenta: si cena fish and chips sulla spiaggia mentre il sole scende dietro le colline, tingendo tutto di arancione e viola.

Ogni giorno di questo tratto costiero regala sorprese impreviste: una spiaggia nascosta segnalata da un cartello improvvisato, un koala addormentato su un albero a bordo strada, un mercatino di paese dove si comprano avocado e mango giganti a prezzi ridicoli. La Pacific Coast non è solo un collegamento tra Sydney e Brisbane: è un’esperienza che insegna il valore della lentezza e del lasciarsi sorprendere.

Giorni-6–7 Byron-Bay-Itinerario-Australia-East-Coast

Giorni 6–7: Byron Bay, il cuore bohémien dell’Australia

Byron Bay appare come un miraggio dopo chilometri di strada. Piccola, colorata, vibrante, è diventata leggenda per surfisti, hippy degli anni ’70 e viaggiatori che cercano un’atmosfera rilassata ma culturalmente ricca. Il faro di Cape Byron, punto più orientale del continente australiano, domina la penisola offrendo viste spettacolari sull’oceano infinito.

La camminata fino al faro è quasi un pellegrinaggio: si parte all’alba per vedere il sole sorgere prima di chiunque altro nel Paese, illuminando l’acqua come uno specchio dorato. È uno di quei momenti che restano scolpiti nella memoria.

Le spiagge di Byron hanno personalità diverse. Main Beach è perfetta per i principianti del surf: onde gentili, istruttori pazienti e un senso di comunità che rende facile fare amicizia sulla sabbia. Wategos Beach, più riparata, è il rifugio di chi cerca tranquillità. Tallow Beach, selvaggia e infinita, invita a camminare per chilometri accompagnati solo dal vento e dal rumore delle onde.

Byron Bay è anche mercati e creatività. I mercati settimanali esplodono di artigianato e design: artisti locali vendono gioielli fatti a mano, abiti vintage, ceramiche, oggetti in legno riciclato. L’aria profuma di incenso, caffè e quella lieve fragranza di libertà che sembra permeare ogni angolo.

Le serate iniziano spesso con sessioni di yoga in spiaggia al tramonto, proseguono con cene a base di bowls vegani e ingredienti biologici, e finiscono in locali dove band emergenti suonano rock, folk e reggae. C’è chi critica Byron per essere diventata troppo turistica o “Instagram”, ma basta sedersi sulla spiaggia al crepuscolo, con i piedi nella sabbia e un burrito in mano, per sentire che qualcosa di autentico resiste ancora.

È nello sguardo dei locals che salutano con un cenno, nel modo in cui la comunità si prende cura dell’ambiente, nel senso di appartenenza a qualcosa di più grande della singola esperienza turistica. Per molti viaggiatori, Byron è il luogo dove la East Coast smette di essere solo un itinerario e diventa uno stato d’animo.

Giorni 8–9: Gold Coast e Brisbane, tra spiagge dorate e rinascita urbana

Dopo l’intimità di Byron Bay, la Gold Coast rappresenta un cambio radicale di scenario. Grattacieli che si ergono a pochi metri dalla spiaggia, Surfers Paradise con il suo skyline che ricorda Miami, onde perfette che attirano professionisti da tutto il mondo. È l’Australia patinata, quella dei grandi resort e dei pacchetti vacanza, ma anche una costa dove la cultura surf continua a resistere.

Burleigh Heads, poco più a sud, offre una versione più autentica della Gold Coast: spiaggia protetta da promontori rocciosi, parco nazionale con sentieri tra la vegetazione subtropicale, un’atmosfera più rilassata. Qui si respira ancora quella cultura beach che ha reso famosa questa regione: famiglie che fanno picnic sul prato, surfisti che controllano le onde all’orizzonte, gente che corre sul lungomare.

In meno di un’ora si raggiunge Brisbane, spesso sottovalutata rispetto a Sydney e Melbourne ma in piena rinascita culturale. South Bank, ex area industriale riqualificata, è ora un parco urbano con spiaggia artificiale (laguna), musei, mercati gastronomici e ristoranti affacciati sul fiume Brisbane. Passeggiare qui al tramonto, mentre le luci della città si accendono riflettendosi nell’acqua, è un piacere inaspettato.

La street art di Fortitude Valley racconta storie di aborigeni e migranti attraverso murales imponenti e colori vivissimi. È un modo diverso per entrare in contatto con le tante anime dell’Australia contemporanea.

I mercati coperti traboccano di prodotti locali: Moreton Bay bugs (una varietà di astice), barramundi fresco, frutti tropicali dai colori accesi, formaggi artigianali. Brisbane ha un’energia diversa: meno internazionale di Sydney, più calda di Melbourne, con quel clima australiano subtropicale che permette di mangiare all’aperto quasi tutto l’anno.

Due giorni qui passano veloci tra esplorazioni urbane e preparativi per il capitolo successivo del viaggio: le isole e la barriera corallina. La sensazione è quella di aver attraversato tutte le sfumature della East Coast: dalle città iconiche alle cittadine surf, fino a una metropoli che sta ancora scrivendo la propria storia.

Whitsunday Islands

Giorni 10–11: Whitsunday Islands, dove il mare dipinge il paradiso

Il salto da Brisbane alle Whitsunday Islands (di solito via volo per Proserpine o Hamilton Island e poi traghetto verso Airlie Beach) segna l’ingresso in una dimensione completamente nuova. Le 74 isole dell’arcipelago emergono dall’oceano come gemme verdi incastonate in un azzurro quasi irreale.

Qui il modo migliore per esplorare è via mare: catamarani, barche a vela, yacht che partono da Airlie Beach per tour di uno, due o tre giorni. Svegliarsi in barca, ancorati in una baia protetta dove l’acqua è talmente trasparente da vedere il fondale a diversi metri di profondità, cambia la percezione del tempo. La giornata inizia con un tuffo diretto dal ponte, colazione a base di frutta tropicale e poi navigazione verso la prossima baia.

Whitehaven Beach merita un paragrafo a parte. Sette chilometri di sabbia bianca composta per la quasi totalità da silice pura, così fine da sembrare neve. L’acqua gioca con mille sfumature di blu e turchese, creando disegni ipnotici quando la marea cambia. Camminare a piedi nudi su questa sabbia è un’esperienza tattile quasi spirituale: fresca sotto i piedi, morbida come seta, abbagliante sotto il sole.

Dal punto panoramico di Hill Inlet, raggiungibile con una breve camminata, si ammira probabilmente una delle viste più fotografate d’Australia: lingue di sabbia che si intrecciano con l’acqua colorata creando motivi sempre diversi.

Lo snorkeling nelle Whitsundays è un’introduzione perfetta alla Grande Barriera Corallina: pesci tropicali coloratissimi nuotano tra i coralli, razze planano sul fondale sabbioso e, con un po’ di fortuna, si incrociano tartarughe marine che risalgono in superficie per respirare. Le notti in barca, sotto un cielo costellato di stelle come raramente se ne vedono, accompagnate solo dal suono dell’acqua che accarezza lo scafo, regalano una sensazione di pace difficile da dimenticare.

Per molti viaggiatori le Whitsundays diventano il ricordo più luminoso del viaggio: il lusso della disconnessione, il privilegio di trovarsi in un luogo dove la natura ha ancora il controllo e l’essere umano è solo un ospite temporaneo e rispettoso.

Giorni 12–13: Cairns e Grande Barriera Corallina

Da Airlie Beach si prosegue verso nord, direzione Cairns, la porta d’accesso alla Grande Barriera Corallina. Cairns stessa è una città di servizio più che una destinazione in sé: il suo valore sta soprattutto in ciò che permette di raggiungere. La sera prima della grande escursione l’anticipazione è palpabile: il giorno dopo si vivrà uno dei patrimoni naturali più straordinari del pianeta.

All’alba il catamarano parte dal molo con viaggiatori di ogni nazionalità. Durante la traversata la guida spiega le regole fondamentali: non toccare i coralli, mantenere le distanze dalla fauna, usare creme solari eco-friendly. La Grande Barriera Corallina è un ecosistema fragile, minacciato dal riscaldamento globale e dallo sbiancamento dei coralli. Ogni visita porta con sé la responsabilità di rispettarla e proteggerla.

Indossare maschera e boccaglio e scivolare nell’acqua è come entrare in un altro mondo. Il silenzio subacqueo, rotto solo dal proprio respiro, avvolge tutto. Sotto, la barriera esplode di vita: coralli duri e morbidi di ogni forma e colore, banchi di pesci tropicali che si muovono all’unisono come nuvole vive, anemoni che ondeggiano dolcemente, stelle marine, ricci, piccoli organismi dai colori quasi irreali.

Quando una tartaruga marina appare dal blu profondo e nuota con grazia verso la superficie per respirare, la sensazione è quella di una connessione antica con il mare. Per qualche minuto la si segue a distanza, ammirando la semplicità perfetta dei suoi movimenti. Per chi ha il brevetto da sub, le immersioni più profonde rivelano tunnel sottomarini, pareti ricoperte di coralli, squali reef che pattugliano tranquilli il territorio, barracuda che formano spirali argentate.

Anche chi fa solo snorkeling vive comunque un’esperienza trasformativa. C’è qualcosa di profondamente umile nel trovarsi immersi in tanta bellezza naturale e rendersi conto di quanto siamo piccoli di fronte alla complessità del mondo sottomarino.

Il ritorno a Cairns, a fine giornata, porta con sé una stanchezza fisica piacevole e una pienezza emotiva rara. Si ha la consapevolezza di aver visto qualcosa che non tutti avranno la fortuna di ammirare, soprattutto considerando le minacce che la barriera affronta. Questo pensiero aggiunge uno strato di gratitudine e malinconia all’esperienza.

Giorno 14: ritorno e volo internazionale

L’ultimo giorno è spesso dedicato al rientro. In molti casi volerai da Cairns o da un’altra città collegata verso il tuo scalo internazionale.

Quando organizzi i voli interni, cerca di evitare coincidenze troppo strette lo stesso giorno del volo intercontinentale: eventuali ritardi possono trasformarsi in problemi logistici importanti. Lascia sempre un margine di sicurezza.

Quando andare sulla East Coast: stagioni e clima

La East Coast dell’Australia copre una distanza enorme e attraversa più fasce climatiche. Detto in modo molto semplice:

  • la zona di Sydney e del New South Wales ha un clima più temperato, con estati calde e inverni miti;
  • il Queensland (Gold Coast, Brisbane, Whitsundays, Cairns) è più caldo e umido, con una componente tropicale via via più marcata man mano che sali verso nord.

Non esiste un mese perfetto per tutte le tappe, ma si può dire che i periodi intermedi (autunno e primavera australi) offrono spesso un buon compromesso tra temperature, piogge e flussi turistici. In ogni caso è prudente:

  • informarsi sulle condizioni meteo stagionali nelle singole zone (es. periodo più umido nel nord del Queensland);
  • considerare eventuali fenomeni come caldo intenso, piogge abbondanti o presenza di meduse in certi periodi;
  • prenotare con anticipo in alta stagione e durante le festività australiane.

Se vuoi pianificare meglio le tappe in città, puoi leggere anche la guida su cosa vedere e fare a Brisbane con idee di visita, quartieri e consigli pratici.

Come muoversi: auto, voli interni e tour organizzati

Un itinerario di due settimane sulla East Coast richiede un minimo di pianificazione sugli spostamenti. In generale:

  • Auto a noleggio: ideale per il tratto Sydney – Byron Bay – Gold Coast – Brisbane, che permette di fermarsi in piccoli centri e spiagge lungo la Pacific Coast. Ricorda che in Australia si guida a sinistra e che le distanze possono essere più lunghe di quanto appaiano sulla mappa.
  • Voli interni: consigliati per le distanze maggiori (es. Brisbane – Whitsunday, Whitsunday – Cairns). Aiutano a ottimizzare il tempo quando hai solo 14 giorni a disposizione.
  • Tour organizzati: molto utili per la Grande Barriera Corallina e per le Whitsunday Islands, dove le uscite in barca richiedono operatori autorizzati e barche attrezzate.

La combinazione tipica è: auto tra Sydney e Brisbane, più voli interni per raggiungere le tappe del nord e tour guidati per mare e foresta pluviale.

Quanto può costare un itinerario East Coast di 2 settimane

È difficile indicare cifre precise, perché i prezzi variano molto in base a stagione, cambio, tipo di alloggio e attività scelte. Possiamo però individuare le principali voci di spesa:

  • Voli internazionali: spesso rappresentano una parte importante del budget;
  • Voli interni: possono incidere parecchio se scegli molte tratte; conviene controllare le tariffe con anticipo;
  • Alloggi: la gamma va da ostelli e motel essenziali a hotel e appartamenti più confortevoli; le zone turistiche (Byron Bay, Whitsundays) tendono a essere più care;
  • Tour ed escursioni: uscite sulla barriera corallina, crociere alle Whitsundays, eventuali escursioni nella foresta pluviale;
  • Trasporti locali, pasti e ingressi: da mettere in conto soprattutto nelle grandi città e nelle zone molto turistiche.

Un buon approccio è partire da un’idea di budget totale e poi distribuirlo tra le varie voci, lasciando un margine per imprevisti. Ricorda che l’Australia è generalmente un Paese costoso rispetto alla media europea.

Prima volta in Australia? Errori da evitare

Organizzare un itinerario sulla East Coast è entusiasmante, ma ci sono alcuni errori tipici che è meglio evitare:

  • richiedere il visto eVisitor 651 all’ultimo minuto, dando per scontati tempi di approvazione rapidissimi;
  • compilare la domanda del visto in modo frettoloso, con dati di passaporto o risposte non controllate;
  • sottovalutare le distanze interne e immaginare di “fare tutto” in due settimane;
  • non considerare il periodo dell’anno, il clima e l’impatto sulla scelta delle tappe;
  • affidarsi solo ai social per scegliere le tappe, senza informarsi su logistica e tempi.

Se vuoi ridurre al minimo gli errori nella domanda di visto, puoi consultare questa guida dedicata:

Per una panoramica più ampia su visti, salute e organizzazione del viaggio, puoi anche esplorare le sezioni:

Per altre informazioni su visti, documenti e organizzazione del viaggio in Australia puoi partire dalla home di Visto-Australia.it e navigare tra le sezioni dedicate a visti turistici, studio, lavoro e turismo.

FAQ: domande frequenti sull’itinerario East Coast in 2 settimane

Si riesce davvero a visitare Sydney, Brisbane e la Grande Barriera Corallina in 2 settimane?

Sì, è possibile, a patto di accettare un ritmo medio e di usare i voli interni sulle distanze più lunghe. Questo itinerario ti permette di vedere Sydney, alcune tappe sulla Pacific Coast, Byron Bay, Gold Coast/Brisbane e un assaggio della Grande Barriera Corallina, senza entrare nell’Outback o in altre regioni lontane.

Meglio Whitsunday Islands o Cairns per la barriera corallina al primo viaggio?

Dipende da cosa cerchi. Le Whitsundays sono perfette se sogni spiagge bianchissime e mare turchese con tour in barca tra le isole. Cairns è la base più comoda per raggiungere i reef esterni della Grande Barriera Corallina e, volendo, la foresta pluviale. Molti viaggiatori, se hanno tempo e budget, cercano di vedere entrambi, ma al primo viaggio puoi anche sceglierne solo uno.

Devo per forza guidare o posso fare tutto con voli interni e tour?

Non è obbligatorio guidare, ma avere un’auto tra Sydney e Brisbane rende il viaggio più flessibile e ti permette di fermarti in piccoli centri e spiagge sulla Pacific Coast. Se preferisci evitare la guida a sinistra, puoi comunque costruire un itinerario basato su voli interni e tour organizzati, concentrandoti sulle tappe principali.

In che periodo è meglio fare questo itinerario sulla East Coast?

Non esiste un mese perfetto per tutte le tappe, ma in generale i periodi intermedi (autunno e primavera australi) offrono un buon compromesso tra temperature, piogge e afflusso turistico. Prima di prenotare, è consigliabile informarsi sulle condizioni meteo tipiche di Sydney, del New South Wales e del Queensland nel periodo che hai scelto.

Questo itinerario è adatto a chi viaggia con bambini?

Sì, molte tappe della East Coast sono adatte anche alle famiglie, soprattutto se dosi bene le ore di guida, scegli alloggi comodi e alterni città, spiagge e momenti di relax. Occorre però tenere conto dei ritmi dei bambini, della durata dei voli e delle eventuali attività (come le uscite in barca) che richiedono condizioni meteo favorevoli.

Che documenti servono per questo itinerario?

In generale servono un passaporto valido, un visto appropriato (per molti cittadini europei l’eVisitor 651 è il visto turistico di riferimento), e una copertura assicurativa sanitaria viaggio adeguata. Per dettagli e aggiornamenti sulle regole dei visti ti consigliamo di consultare le sezioni Visti turistici Australia e Informazioni sui visti per l’Australia, oltre alle pagine ufficiali del Governo australiano e la home page di Visto Australia.

Hai scelto il tuo itinerario sulla East Coast?

Prima di partire per due settimane tra Sydney, Byron Bay, Queensland e Grande Barriera Corallina, assicurati di avere il visto turistico giusto per entrare in Australia. I cittadini italiani utilizzano di solito il visto eVisitor (subclass 651) per viaggi di turismo e brevi viaggi d’affari.

Se preferisci evitare errori nella compilazione e avere un supporto in italiano, puoi richiedere il visto eVisitor 651 tramite il nostro modulo guidato.

Richiedi il visto eVisitor 651 online

Servizio di assistenza privata in italiano per la richiesta del visto eVisitor 651, non affiliato al Governo australiano. Il visto eVisitor richiesto direttamente sul sito del Department of Home Affairs non prevede costi di domanda governativi: l’eventuale tariffa sul nostro sito copre solo il servizio di supporto. La decisione sul visto spetta sempre alle autorità australiane.

Ti serve il visto eVisitor 651?

Con Visto-Australia.it puoi richiedere il visto turistico eVisitor 651 in italiano, con controllo umano dei dati prima dell’invio ai canali ufficiali del Governo australiano.

Servizio privato in italiano per il visto eVisitor 651. Non siamo il sito del Governo australiano.